La chiesa della Madonna della Consolazione

Raro esempio di edificio sacro a doppia navata con pavimentazione declive, la chiesa sorge sui resti di un tempio pagano dedicato alla dea Pelina  successivamente ampliato nel 1507 come si osserva  sull’epistilio dell’ingresso frontale. All’interno si trovano affreschi cinquecenteschi di San Giovanni Battista e Santa Lucia, statue del XVIII secolo e un’antichissima acquasantiera in pietra. Da non perdere la Madonna col Bambino in creta del ‘400 e l’affresco del ‘500 che racconta la leggenda della Vergine portata per cielo e per mare da Costantinopoli. 

Civitas di Superaequum

La valle Subequana come la vediamo oggi  è costituita da diversi borghi medievali che nel passato ospitavano “pagus”  e “vicus”. Questi si organizzarono  dopo la fine della guerra sociale del I secolo a.C.  formando la Civitas di Superaequum (terza Civitas dei Peligni insieme a Sulmo e Corfinium) che sopravvisse fino al IV-V secolo d.C. quando ci fu un abbandono repentino dei pagi e vici di pianura ed un contestuale e misterioso aumento dei decessi. Tra le opere di rilievo troviamo le tombe paleocristiane di Castelvecchio Subequo e il tempio di Castel D’Ieri, tuttora visitabili. Nel territorio di Secinaro, la zona archeologica ancora parzialmente inesplorata si trova ai piedi del paese, sulla strada principale per Sulmona alla cui destra è visibile il crinale San Gregorio-Salitto-Ira dove sono presenti antiche strade,  resti di mura romane ad opus incertum,  numerosi rinvenimenti ora custoditi nel municipio del Comune e nel museo in via di allestimento, resti di un tempietto,  blocchi in pietra ed epigrafi scolpite nei fontanili di San Gregorio e della Cambra, fontanile di Casale,  un sito archeologico di età eneolitica ed infine epigrafi commemorative come quella posta nella chiesa cimiteriale di Gagliano Aterno.

Cratere meteoritico

Il cratere è situato sulla piana del Sirente tra Secinaro e Rocca di Mezzo, facilmente visibile dalla strada. Il cratere più grande ha bordi rialzati e struttura ovoidale ed  ospita un lago, mentre nella zona nord-ovest sono presenti numerose depressioni circolari generate dalla pioggia di frammenti prodotti durante l’impatto con l’atmosfera. La datazione ottenuta tramite radiocarbonio ha permesso di stimare l’epoca dell’impatto intorno al 421 d.C. +/- 40 anni. Inoltre i carotaggi ottenuti non hanno evidenziato le classiche sovrapposizioni stratigrafiche ma un campione omogeno. Tuttavia ulteriori sudi sono necessari per confermare tale scoperta.  

Longanum, chiese medievali  

Ai piedi del paese ci sono numerose costruzioni di origine medievale con a fianco le pagliare e la chiesa di Santa Maria della Valle, delle quali restano solo ruderi. Esse rappresentano un borgo a parte rispetto al nucleo centrale con sistema viario interno di tipo radiale situato ai piedi del castello.

Inoltre nel comune erano presenti nel 1223 ben nove chiese: S. Marie de Rosis, S. Nicolai, S. Egidii, S. Juste, S. Quirici, S. Johannis, S. Gregorii, S. Theodori, S. Marie.

La chiesa di San Nicola/Castello e borgo medievale

La chiesa di San Nicola che imponente e maestosa domina da uno sperone roccioso il paese e la valle subequana, sorge di fatto sui resti dell’antico castello di Secenale. Infatti, a ben vedere, è possibile apprezzare i basamenti delle torri  della primitiva costruzione. Fu edificato in epoca successiva alla venuta dei Longobardi tra il IX e il XII secolo, per scopi difensivi e di avvistamento.  Il portale della chiesa risale al 1547. Sono presenti al suo interno notevoli opere di valore artistico come pitture sacre e una croce processionale in rame ed argento del 1554, opera di Vincenzo Goberna di Fontecchio.

La Neviera del Sirente

Neviera perenne situata a 2030 mt ai piedi del versante dolomitico del Sirente in una zona al riparo dalla luce diretta, rappresenta un’ interessante meta per gli amanti del trekking facilmente raggiungibile dallo chalet del Sirente, nelle vicinanze di Secinaro.

L’industria del freddo era fino al secolo scorso una delle principali ricchezze per il paese insieme al taglio boschivo delle faggete millenarie. Antiche tecniche consentivano la preparazione e il trasporto di blocchi di ghiaccio in posti lontani, come Roma e Foggia, dove persone facoltose già dall’antica Roma, potevano permettersi la preziosa merce sia a scopo terapeutico oltre che per la preparazione e la conservazione di alimenti. Diversi documenti visibili sul sito del comune mostrano le gare di appalto che si svolgevano ogni anno.